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Della Storia d'Italia, dal 1860 ad oggi, molta parte è stata occultata, altra falsata, altra ancora non conosciuta o dimenticata. In un groviglio di tradimenti, menzogne, delitti di Stato, ipocrisie, sete di potere, interessi. L'autore, giornalista, da 55 anni sul campo, "cuce" tra loro vicende del Paese, alcune seguite personalmente, con dati talora inediti, che conducono ad una storia del tutto diversa da quella ufficiale: dalle atrocità del Regno d'Italia, alla vergognosa guerra abissina, all'onta libica, ai tradimenti della seconda guerra mondiale che causarono la morte di migliaia di giovani italiani. II libro riporta note tratte da un diario di Rommel, la politica del dopoguerra, i massacri contadini dei celerini di Scelba, le intrigate e malsane vicende di Gladio e della loggia P2 che, come si dimostra, erano in odore di collusione con la mafia. Passando dal coinvolgimento di frange dello Stato in diverse stragi, pone l'accento sui tanti consorzi ed enti utilizzati come cassa dai politici, sull'uccisione "interna" di Enrico Mattei, sul delitto di Stato di Aldo Moro e il collegamento con la morte di J. F. Kennedy, sui perché dell'assassinio del giornalista Mino Pecorelli, unitamente a quello di Carlo Alberto Dalla Chiesa, il generale che "sapeva troppo". Il lavoro affronta anche gli inganni dei nostri giorni: governi incapaci e rapaci, com'è nata la crisi, a chi ha fatto comodo, lo strangolamento dell'euro, le manovre "manovrate", dove sono andati a finire i sacrifici degli italiani.